Varietà di ortaggi e frutta, speciali carni e pesci

Il Pianalto è una terra generosa e ricca; lo è con le coltivazioni di frutta e di ortaggi, e con l'allevamento di animali da cortile.


Frutta e ortaggi sono in grado di coprire l'intero ciclo delle stagioni. In primavera c'è il trionfo di asparagi, insalate, rapanelli, fragole, ciliegie; in estate vi sono pomodori, zucchine, pesche, albicocche, susine; tra fine estate ed autunno il re incontrastato è il peperone; in inverno si trovano cavoli, cavolfiori, spinaci, barbabietole.


Per quanto riguarda la zootecnia il Pianalto ha tre animali che lo caratterizzano: il coniglio grigio di Carmagnola; la gallina bionda del villanovese; la tinca gobba delle peschiere del poirinese.

Carmagnola con 5 varietà di peperone

Rosso o giallo, lungo o tondeggiante, sempre irresistibile: il peperone di Carmagnola è un peperone tipico del Piemonte che ha ottenuto l’indicazione geografica protetta (Igp).

E’ rappresentato da un consorzio che comprende 26 comuni della provincia di Torino e 10 della provincia di Cuneo. Questo peperone Igp racchiude nella sua denominazione ben cinque tipi riconosciuti dai produttori: quadrato, quadrato lungo, lungo o corno di bue, trottola.
- Quadrato (peperone carnoso quasi “cubico! con quattro punte),
- Corno di bue (il lungo, che è anche Presidio Slow Food),
- Trottola (con una forma che somiglia a un cuore),
- Tumaticot (tondeggiante)
- Quadrato allungato (o  bragheis, con maturazione precoce)
Le prime quattro varietà di peperone di Carmagnola sono autoctone, mentre l’ultima è un ibrido che ha una resa superiore in quanto più tollerante alle virosi.

Raccolta e stagionalità

I peperoni di Carmagnola sono speciali per la loro qualità e per il metodo di raccolta e coltivazione, molto legato al territorio dove crescono.

La coltivazione avviene su terreni pianeggianti, limosi e sabbiosi, e non vengono impiegati concimi chimici. Per combattere contro i parassiti  vengono “arruolati” speciali insetti predatori che li contrastano.

A seconda delle condizioni climatiche e delle varietà, il raccolto può iniziare a fine giugno e proseguire fino ad autunno inoltrato. I peperoni di Carmagnola Igp infatti ancora oggi vengono raccolti a mano dalla fine di luglio.

Legame con il territorio

Il Peperone di Carmagnola viene coltivato in una delle zone più fertili del Piemonte, con superfici da pianeggianti a leggermente ondulate con suoli profondi, ben drenati e facilmente lavorabili.

Il clima continentale, caratterizzato in genere da estati molto calde con piogge contenute risulta particolarmente ideale alla coltivazione del peperone.

Ma il forte legame con la cultura locale viene manifestata da attività che vanno oltre la pura e semplice pratica agronomica.

Fin dalla sua introduzione risalente a oltre un secolo fa, la coltura intensiva del peperone nell’area di Carmagnola e dintorni, ha subito trovato terreno ideale. Le ottime rese, dovute alle condizioni ottimali dell’area, hanno suscitato sempre più interesse da parte degli agricoltori locali.

Una buona resa garantiva buon reddito anche a livello economico, e così gran parte della popolazione attiva divenne dedita all’attività agricola. Per questo il peperone di Carmagnola col tempo è diventato molto importante per l’economia locale.

Per preservare tale patrimonio, e garantire al consumatore un peperone con le garanzie di qualità e sicurezza fissate anche nel disciplinare, è attivo anche un sistema per la tracciabilità delle fasi di produzione e il relativo controllo.

Le ricette con Peperone di Carmagnola spaziano dalle tradizionali piemontesi alle più innovative. Ingrediente immancabile per la bagna cauda, gustoso per contorno di arrosti e bolliti, oppure come protagonista per fare i peperoni ripieni.


Testo professoressa Antonella Pannocchia

Asparagi del territorio santenese

L'asparago, coltivazione tipica del territorio  santenese – poirinese, è una pianta erbacea e perenne che cresce fino a 100–150 cm di altezza, con steli robusti con fogliame molto ramificato.

È una specie dioica che porta cioè fiori maschili e femminili su piante diverse. I fiori sono campanulati, da bianco verdastro a giallastro, lunghi 4,5–6,5 mm, con sei tepali parzialmente fusi insieme alla base; sono portati singolarmente o in gruppi di due (talvolta tre) all'ascella dei rami.

Il frutto è una bacca sferica (6–7 mm), rosso-scarlatta, contenente semi neri.

La pianta è dotata di rizomi, fusti modificati che crescono sotto terra formando un reticolo; da essi si dipartono i turioni, ovvero i giovani getti, epigei e commestibili della pianta.

Nella coltura in pieno campo, grazie alla fotosintesi clorofilliana, assume una colorazione verde. Diversamente da molte verdure, dove i germogli più piccoli e fini sono anche più teneri, gli steli più grossi dell'asparago hanno una maggiore polpa rispetto allo spessore della pelle, risultando quindi più teneri.

L'asparago è un ottimo alimento, ha una notevole versatilità e quindi può essere cucinato e servito in varie maniere, a seconda delle tradizioni locali e familiari. Ne proponiamo alcune nelle nostra sezione ricette.

L'asparago contiene diverse proprietà positive; infatti grazie all'effetto diuretico è un coadiuvante contro gotta, reumatismi e calcoli renali. Ha un ruolo attivo nella diminuzione di casi di eczema.

Tinca Gobba Dorata delle peschiere

La tinca gobba dorata del Pianalto è un pesce di acqua dolce, espressamente tipico di Poirino.  Ha una denominazione di origine protetta, per la quale le tinche devono essere nate e cresciute nelle peschiere presenti sul Pianalto, che hanno specifiche caratteristiche. 

Sono laghetti di origine naturale, caratterizzati da terreni argillosi. In questi specchi d'acqua, detti peschiere, dove la Tinca Gobba Dorata trova il suo habitat ideale e viene allevata. La Tinca Gobba Dorata trova in queste acque relativamente calde e ricche di piccoli organismi acquatici di questi stagni le condizioni ideali per la propria crescita.

La Tinca Gobba Dorata di Poirino si caratterizza per la colorazione esterna gialla tendente al rossiccio. Questa varietà cromatica dipende probabilmente dal tipo di terreni presenti nella zona di produzione. L'altra caratteristica distintiva, dalla quale la varietà prende il nome, è la cosiddetta gobba, ovvero una protuberanza che si può osservare in corrispondenza delle vertebre cervicali. A livello organolettico è particolarmente apprezzata la carne magra e compatta del pesce e la presenza di relativamente poche spine.

E’ allevata sotto il controllo del Consorzio di Tutela Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino

Coniglio Grigio di Carmagnola

Il coniglio Grigio di Carmagnola ha avuto origine da un coniglio comune a mantello grigio, animale molto diffuso nelle aziende piemontesi alla fine degli anni cinquanta, poi quasi completamente scomparso agli inizi degli anni Ottanta, almeno come razza pura.
Nel maggio del 1982 un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Zootecnica Generale (ora Dipartimento di Scienze Zootecniche) della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino dà il via ad un'indagine su una popolazione di conigli a mantello grigio, costituendo un primo nucleo operativo di femmine acquistate sul territorio in cui tale popolazione risulta abitualmente presente. E' denominato "Grigio di Carmagnola" per il colore e perché diffuso sul territorio di questo comune della provincia di Torino.

In assenza di uno standard di razza, i ricercatori ne stabiliscono uno, sulla base delle caratteristiche tradizionali di questi conigli.

Razza media, con muscolatura asciutta e soda, corpo allungato con spalle e lombi carnosi, dorso forte e ben curvato, rivestito da pelo forte, folto e di media lunghezza. Il colore grigio è più chiaro nelle regioni ventrali del tronco e nella parte inferiore della coda; presenta una caratteristica macchia triangolare più chiara sulla nuca.
Il peso nei maschi varia da 3,5 a 5,5 kg; nelle femmine da 3 a 4,5 kg.