Comuni, enti e realtà private che compongono il Distretto del Cibo
L'organismo che regola e coordina l'attività del Distretto del Cibo Carmagnolese - Chieree è l'associazione tra i Comuni appartenenti all'Area Omogenea, che si sviluppa su una parte rilevante del più ampio territorio del Pianalto (ben raffigurato da una suggestiva immagine di Carlo Avataneo)
Comune capofila del progetto è la Città di Santena (a cui è affidato anche le attività di coordinamento), scelto per via della sua posizione baricentrica.
I soggetti Aderenti Promotori all’Accordo del Distretto sono i seguenti 26 Comuni: Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Carignano, Carmagnola, Castagnole Piemonte, Chieri, Isolabella, Lombriasco, Marentino, Mombello di Torino, Pino Torinese, Moriondo Torinese, Montaldo Torinese, Osasio, Pancalieri, Pavarolo, Pecetto Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Sciolze, Trofarello, Villastellone.
Enti e sigle sindacali che hanno aderito: Città Metropolitana di Torino, C.I.A. (Agricoltori Italiani), Coldiretti Piemonte, Confagricoltura,
Associazioni e aziende che hanno aderito:
Associazione Produttori dell’Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto, Associazione del Ciapinabò di Carignano, Consorzio del Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio del Peperone di Carmagnola, ENGIM Piemonte, Facolt, FCC di Pecetto, Fondazione della Comunità Chierese, Fondazione della Comunità di Carmagnola, Associazione CiòCheVale, distributore Stroppiana Ortofrutta.
Chieri, la centrale piazza Cavour
Santena, il monumento all'asparago
Carmagnola, piazza e chiesa Sant'Agostino
Carmagnola, città cerniera tra le province di Torino e Cuneo
Carmagnola si trova sulla sponda destra del Po, in un territorio interamente pianeggiante, ricco di corsi d’acqua, tra i quali il torrente Maletta.
Carmagnola ha una posizione geografica strategica; è l’autentica "porta" tra le province di Torino e di Cuneo. Per estensione del suo territorio è il secondo Comune dell’intera provincia torinese.
Il comune di Carmagnola è suddiviso in numerosi borghi e frazioni che mantengono precise identità; fra i borghi più popolosi vi sono Salsasio, San Bernardo e San Giovanni.
E’ una città con una prevalente economia rurale, anche se nell’ultimi decenni del ‘900 ha avuto un’espansione industriale, che dagli anni ’60 ha prodotto una repentina crescita demografica, sino ad arrivare nel 2011 a sfiorare i 29 mila abitanti attuali.
Carmagnola ha alle spalle una lunga ed intensa storia, che inizia dal primo nucleo della città, conosciuto come “contrada Gardexana” sorto come casaforte in un sito paludoso, attorno al quale già dall’anno 1000 si sono attestati i primi abitanti, raccolti nei borghi San Giovanni e Salsasio.
Il toponimo della città di Carmagnola con tutta probabilità deriva dal termine latino quadra (centuria) magniola con riferimento ad un appezzamento di terreno di dimensioni non eccessive. Tuttavia, alcuni studiosi sostengono che il toponimo possa derivare dal nome gentilizio romano Carminius.
Pralormo, profilo del centro arrivando dal Roero
Poirino, chiesa parrocchiale di S.Maria Maggiore
Trofarello, la vista della zona superiore della città